Nonantola

Tema: complesso PEEP - bioarchitettura / complex PEEP - bioarchitecture
Località: nonantola - modena
Periodo: 2004-2005
Tipo: nuova costruzione / new construction
Ente: pubblico
lo mauro&reggiani associati con arch. Zanella

L’edificio si presenta con una forma compatta organica, che cerca di ottimizzare l’apporto energetico solare attraverso l’incremento della superficie della facciata a sud e la riduzione di quella a nord. La rotazione dei tre blocchi dell’edificio è incentrata nei due corpi scala, che hanno dunque la funzione di cerniera, nei cui cavedi si è collocato il sistema di distribuzione dei vari impianti (acqua calda sanitaria e riscaldamento proveniente dall’impianto di cogenerazione). Tali cavedi migliorano la situazione distributiva generale degli impianti ed evitano l’infelice pratica del taglio delle masse murarie, oltre a rispettare le disposizioni sull’inquinamento acustico indoor.

Un sistema di ventilazione tetto-interrato favorisce il raffrescamento naturale attraverso l’impiego di sfiati e sistemi di aerazione indotte dai moti convettivi (ventilazione per depressione mediante covoli in verticale con eliminazione dell’eventuale radon stagnante sotto al solaio galleggiante). L’attenzione progettuale nei confronti dei sistemi passivi è evidenziata dalla presenza di serre solari, collegate alle zone soggiorno degli alloggi, che contribuiscono all’apporto energetico dell’edificio e che nel periodo estivo si trasformano in ampie logge ombreggiate.

Nella facciata a sud, la particolare conformazione del corpo scala consente la predisposizione sul tetto di eventuali pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria, ad integrazione del sistema di cogenerazione, oppure di pannelli fotovoltaici. L’edificio non pone alcuna chiusura con l’ambiente esterno, ma è concepito come una sorta di filtro delle dinamiche umane e spaziali: risulta essere passante ed elemento di mediazione tra i flussi carrabili, pedonali e quelli di gioco.

Le autorimesse coperte sono state poste esternamente, in un corpo dedicato a nord allo scopo di evitare lo stazionamento di masse ferrose sotto gli alloggi e ridurre i costi relativi allo scavo.

La struttura portante è in mattoni porizzati con farina di legno, a doppio giunto, che consentono di avere un valore di trasmittanza inferiore a quello indicato dalle NTA del Piano Particolareggiato. I solai sono in legno e su di essi è posato il sistema di riscaldamento a pavimento; la copertura anch’essa in legno, curva e ventilata, è lasciata a vista negli alloggi collocati all’ultimo piano.

La tipologia degli alloggi è stata differenziata sulla base dell’assunto che la biodiversità è anche ricchezza di soluzioni progettuali, in questo caso ottenute dalla combinazione di soluzioni a pseudo linea con duplex e con presenza di terraces/cellule con giardino autonomo e appartamenti con sottotetto. A questo si aggiunge una voluta marcatura della scatola architettonica, ottenuta mediante la differenziazione cromatica, e lo studio compositivo delle forature (matrici prospettiche asimmetriche e diversificazione dei punti visuali).